Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero invero, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po' meglio che pensare che sono rimasta proprio sola. Banana Yoshimoto

lunedì 7 novembre 2011

Snack: Elefanti che hanno mangiato troppo :)


INGREDIENTI

500 g di farina 
25 g di lievito di birra fresco
200g di ricotta vaccina 
80 g di prosciutto crudo 
30 g di parmigiano reggiano 
500 ml latte fresco
erba cipollina  
zucchero 
olio 
acqua
sale e pepe

PREPARAZIONE

1)Sbriciolate il lievito in una ciotola e scioglietelo con il latte tiepido. Aggiungete un cucchiaino di zucchero e 50 g di farina: mescolate con una forchetta fino a ottenere un composto ben omogeneo. Coprite con un telo e lasciate lievitare per un'ora.


2)Versate a fontana la farina rimasta sul piano da lavoro e disponete il composto lievitato all'interno con 150ml d'acqua tiepida. Impastate il tutto con 1 cucchiaino di sale fino a ottenere una palla liscia. Fate un taglio a croce e lasciate lievitare la pasta per due ore.


3)Per il ripieno disponete la ricotta in colino per circa 10 minuti se molto ricca di siero. Intanto tritate il prosciutto (va bene sia a fettine sia a pezzetti) e mescolatelo poi con la ricotta, il parmigiano grattato, un pizzico di pepe e 1 cucchiaio di erba cipollina secca (se l'avete in steli tagliuzzatela e andrà benissimo; mettetene secondo il vostro gusto personale). 




4)Stendete la pasta con il mattarello in modo da ottenere una sfoglia di circa 2-3 mm di spessore. Create delle strisce o dei rettangolini e farcite con una pallina grande come una nocciola di ripieno. Unite bene i lembi della pasta e tagliatela con la formina che più vi piace.



5)Disponete le vostre formine su un tegame foderato di carta da forno e spennellatele leggermente con un'emulsione di olio e acqua. Infornate a 220°C per 10-12 minuti. Una volta estratte dal forno copritele 10 minuti con un telo in modo che la pasta si ammorbidisca e servite. 


4 commenti:

  1. Ciao, ma che carini questi elefanti con il pancione!!! Bellissima proposta, ottima idea!!!
    Baci

    RispondiElimina
  2. Grazie:) Li ho provati anche riscaldati e sono ottimi a merenda:D

    RispondiElimina
  3. Ciao!!!!
    Che carini questi elefanti!!!!
    Passa a trovarmi

    RispondiElimina

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Quotes

L'alta cucina non è una cosa per i pavidi: bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare l'impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore. Quello che dico sempre è vero: chiunque può cucinare, ma solo gli intrepidi possono diventare dei grandi.
Emile, ci troviamo di fronte a possibilità inesplorate, dobbiamo cucinarlo!
Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!
Ratatouille

Non dire cos'è finché non l'hai assaggiato.
E ricorda: la ricetta è solo l'ipotesi
Leggi di Murphy sulla cucina

Lo sai perché mi piace cucinare? Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d'uovo, zucchero e latte l'impasto si addensa: è un tale conforto!
Julie and Julia

La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.
Pellegrino Artusi

Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire. Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzettini di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero invero, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi.
Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po' meglio che pensare che sono rimasta proprio sola.
Banana Yoshimoto

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